Il Giorno della Memoria, che ricorre il 27 gennaio, è una giornata istituita per ricordare le vittime del nazismo e del fascismo, le vittime dell’olocausto, cioè il genocidio compiuto nei campi di concentramento.
I campi di concentramento nazisti erano dei campo di sterminio, delle strutture in cui venivano rinchiusi, detenute e spesso eliminate le persone chiamate “indesiderabili” dai nazisti, in particolare ebrei ma anche zingari, avversati e oppositori politici del nazifascismo e omosessuali.
La Giornata della memoria ricorda anche le vergognose leggi razziali, quindi le leggi che vennero anche in Italia introdotte dal fascismo per discriminare ed escludere le persone di religione ebraica, ricorda quella che in lingua ebraica è la Shoah, parola che significa “catastrofe”, quindi il genocidio della ebrei, e ricorda anche quelle persone che hanno nascosto e aiutato i perseguitati a salvarsi, persone che hanno rischiato la vita per aiutarne altre.
Il giorno scelto per celebrare il Giorno della memoria è il 27 gennaio perché lo stesso giorno del 1945 l’Armata Rossa, cioè le truppe sovietiche dell’allora URSS, entrarono nella città polacca di Auschwitz, luogo di uno dei più noti campi di concentramento dove riuscirono a liberare i pochi superstiti.
In tutta Italia e in molte scuole ci sono iniziative ed eventi per il Giorno della memoria; oltre a ciò anche i media si occupano del tema: serie TV, film, approfondimenti, interviste e documentari affollano le reti e i canali nazionali per ricordare una tematica così importante.